Samstag, 12. Juli 2014

An Italien Review

Thanks to Metalitalia.com for the nice words. It's sounds funny to read it up in the Google Translator, but it least it seems they like what we do. So thank you, guys!

La formula è cosa nota, e lì nulla di nuovo. Ma tra questo e il farne qualcosa di interessante ce ne passa e come. E questo è proprio ciò che hanno fatto i tedeschi Abest, giovanissima compagine neocrust che con questo “Asylum” giunge al debut album sulla lunga distanza. Non ci si sbaglia nel sentire lo sludge-crust imbruttito e tenobroso dei tedeschi: siamo proprio nei dintorni di band post-crust come Planks, Light Bearer, Fall of Efrafa da un lato, band melodic crust come Madame Germen, primi Morne, Link, Tragedy e Unkind dall’altro e con il solito calderone “post” alla Rosetta e Downfall of Gaia in mezzo. Parliamo insomma di un hardcore/sludge denso, titanico e pregno di melodie sinistre e decadenti, in cui si alternano una rabbia primordiale e incontenibile (adolescenziale?) e uno splendido gusto per melodie e atmosfere, in cui placidi i riflessivi momenti di ambiguo minimalismo si alternano a svettanti bordate di sludge metal belluino e accompagnato come sempre nel caso da urla strozzate e rancide di puro stampo hardcore. Nulla di nuovo sotto il sole, direte voi, ed in un certo senso questo è vero, ma i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro nel comporre stavolta pezzi per lo più brevi e concisi che veicolano intensità e personalità con estrema naturalezza e facilità e che di rado si perdono nelle solite menate minimaliste e ripetitive tanto care all’universo “post” per essere atmosferici e raffinati a tutti i costi. I Nostri hanno preferito invece un approccio alla melodia e al minimalismo che ha più il sapore di brevi pause e interludi necessari a catalizzare violenza e a raccogliere le forze per sprigionare il prossimo assalto hardcore che il desiderio di essere raffinati avventurandosi in territori post-rock. Atmosfere tese, inquietanti e plumbee sono insomma il filo conduttore comune che lega insieme ogni isolato momento del disco, sia quelli di maggior rabbia che quelli di più pacata riflessività, e che tengono insieme il tutto; e proprio come nel caso dei Tragedy, anche gli Abest (che sembrano essere grandi fan a tutti gli effetti della famosa band di Portland) sono abilissimi nel creare atmosfere agguerrite e belligeranti dal forte sentore apocalittico con relativa e apparente facilità. Un lavoro pregevole, insomma, per una band che si affaccia sulle scene per la prima volta ma che mostra di avere già ottime idee in testa e una montagna di cose – si spera – da dire in futuro.

- http://metalitalia.com/album/abest-asylum/

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